Mimmo BIELLO
29/02/2016
                                     

Non lascia particolari strascichi sul campionato di B, girone C, la chiusura della finestra di mercato di febbraio, in riferimento alla nona giornata di ritorno che, andava a disputarsi in coincidenza. Nessun movimento, pare avere avuto l’impatto idoneo a cambiare le sorti del campionato, tranne per una squadra, ormai consolidata nei suoi equilibri. Considerando l’interruzione del torneo, per far luogo alle finali di Coppa italia della LNP che, si terranno a Rimini, nel prossimo weekend, riflettiamo su quanti verdetti ancora siano da scrivere, ma probabilmente il primato del girone, nella regular season,  è cosa definita: L’Eurobasket, vincendo in maniera convincente a Napoli, nel big match di questa giornata, guadagnando +6 sulla seconda in classifica, appunto l’Azzurro Napoli, probabilmente mette la parola fine su ogni discorso di supremazia del girone …almeno nel punteggio!

Disamina a completamento della premessa: L’Eurobasket, operando sul mercato, nella finestra invernale, con tempismo mirabile ,grazie  agli innesti di Rizzitiello prima e di Petrucci poi, ha portato il suo roster a 10 giocatori intercambiabili, processo che, in relazione agli equilibri costruiti sapientemente da Bonora, consente alla squadra romana, di spendere difese molto fisiche, senza timore alcuno d’incorrere nel limite dei falli. La consapevolezza della propria forza unita ad una maturità tattica ormai scevra da cali di tensione, stanno portando i primi della classe a poter gestire le loro gare senza scompensi sulle rotazioni dei quintetti, posti in essere dal coach bolognese….Con queste miliari premesse, si è dovuta scontrare Napoli, ormai da due settimane orfana di Iannone, fondamentale per gli equilibri della squadra di Di Lorenzo, in una fase di ricostituzione delle motivazioni, dell’identità di gruppo o meglio del rapporto squadra/società, dopo la paventata e per ora scampata, chiusura del club…Napoli appare contratta, quasi dovesse ancora metabolizzare traumi pregressi, quel complesso tanto rodato nei suoi meccanismi naturali, sembra non all’altezza delle tensioni del grande match, quasi Eurobasket, dalla sconfitta patita in casa, all’andata, nella stessa gara, avesse “ rubato “ le chiavi del collettivo e della forza della concentrazione ai partenopei… Infatti Roma è più sciolta e, da un inizio caratterizzato da errori reciproci, ne esce molto meglio, puntando sulla difesa aggressiva che, produce dividendi copiosi, al cospetto dei padroni dei casa, in preda a raptus d’individualismo e di confusione. Il break  di più 7, eppoi di più 15, 28 a 43, nel terzo quarto, danno a agli ospiti ulteriore convinzione, qualora ve ne fosse stato bisogno, dei propri mezzi. Bonora trova un uomo per ogni momento della partita, da Stanic, 12, freddo killer da 3 punti, nei momenti determinati, a Righetti, 13, costante nel suo apporto di mentalità, per passare a Birindelli, 10, che vince il duello sotto le plance, ripulendo abilmente “ la pattumiera “ delle palle morte ma senza mai dimenticare “ l’ago della bilancia “, Nelson Rizzitiello, 10, giocatore intelligente, somigliante al Meo Sacchetti,  di “ Nantes 1983 “, per terminare a Nick Petrucci, 9, terrificante nelle scelte in cui piazzare le sue bombe da 3. Napoli non riesce a colmare il gap nonostante il grande carattere di Sabbatino, 13, stranamente anche Berti, 9, tira con percentuali basse o con scelte forzate, Serino, 10, si accende solo nel terzo quarto, ma sia Giovanatto che Fall perdono il duello con il pacchetto dei lunghi avversari…si fa male anche Spera, giovane lungo napoletano, pareva fosse in giornata….! Eurobasket passa per 67 a 57 e  riceve il meritato applauso dei 600 sportivissimi presenti al PalaBarbuto. Giampaolo Di Lorenzo, tecnico di valore, ancorchè persona intelligente, si fa carico della sconfitta…poco da fare contro questa Eurobasket…! Però i playoff sono un'altra cosa ed ogni sentenza va rimandata a tempi più maturi.

Palestrina sbanca Isernia, per 79 a 61 e si dimostra gruppo granitico, coriaceo, capace di mascherare  limiti oggettivi di organico, con l’identità tipicamente “ prenestina “ dei suoi singoli, ai quali faccia tosta non manca, quando la battaglia si accende e bisogna essere bravi anche a sbucciarsi le ginocchia. Isernia, persi Fiorentino, destinazione Viterbo e Gentili…( parebbe accasatosi ad Ortona, alla corte di coach Sorgentone! ), con gli innesti dell’ultim’ora, dei perimetrali Smorra, 7 e Carosi, 0, allarga il parco esterni, nel tentativo di alternare più contributi di aggressività e tenere alta la squadra in difesa, alzandone il baricentro. La gara è spigolosa, Palestrina pur dovendo, al momento rinunciare all’infortunato Cicognani, trova un Pippo Gagliardo, 19, dominatore nell’area avversaria, quasi inarrestabile nei suoi 1c1, molto bene Pierangeli, 21, positivo nel tiro da 3 punti, giocatore in crescita, un ala piccola che sa abbassarsi all’occorrenza…. Senza dimenticare il suo uomo faro Rossi, 22, un anguilla che sguscia dappertutto, tecnicamente in grado di piazzare, con i suoi reiterati “ state back “ al tiro, molteplici break che, indirizzano la gara, in particolare nel terzo quarto, con l’eloquente 46 a 65, pronto ai titoli di chiusura sulla gara. Controverso, l’episodio che determina l’espulsione di Strati dell’Isernia, alla fine del secondo quarto. Il play locale, colpito, onestamente non sappiamo in grado di valutarne la volontarietà, da una gomitata di Rossi, sul 34 a 43 per i laziali, viene alle mani col giocatore prenestino ma sotto gli occhi della coppia arbitrale che, punisce la reazione del giocatore siciliano. Isernia, battendosi questa volta con buon cuore, sostenuta comunque da un pubblico caloroso, rimane aggrappata alla partita con le prestazioni di Esposito, 16, Patani, 12 e Sansone 9, ma patisce la zona pari degli ospiti, per lungo tempo, montata da coach Lulli, tirando non benissimo e rimanendo bassa nel punteggio. Tuttavia i padroni di casa sono apparsi in ripresa dopo il naufragio di Cassino e possono lottare per la salvezza. Palestrina il suo campionato l’ha già vinto, ma conversando a fine gara, con Gian Luca Lulli ed il suo staff, non vi è mistero di voler concludere al terzo posto, questa entusiasmante avventura.

Piazza alla quale, legittimamente, continua ad essere interessato Cassino, che insegue a due punti ed ha lo stesso calendario di Palestrina ovvero 4 gare, non facili, interne e, due, in trasferta, di qua alla fine. Sudando non poco, i sanbenedettini, hanno la meglio per 78 a 86, sul campo della Stella Azzurra, che contende a Viterbo, il quint’ultimo posto utile in prospettiva playout. Una gara difficile per gli uomini di Vettese, inizialmente lenti al cospetto della fisicità dei giovani romani, impavidi e talentuosi al contempo. Eloquente il primo quarto, conclusosi 22 a13 per i padroni di casa. Ma gradualmente, il Cassino,  scosso dal contributo della panchina, grazie a Buono, 1, ma molta quantità ed a Liburdi, 19, ormai fondamentale nei suoi equilibri, entra bene in partita iniziando a giocare la sua pallacanestro ovvero a fare un passaggio in più in attacco per un tiro aperto, innalzando nel contempo la quota difensiva, di pressione sulla palla e di presidio a rimbalzo. Confezionando un break di 14 a 2, grazie alle bombe di Grilli e all’efficacia di Ianes, 15, si porta sul 56 a 60, nel terzo quarto ma senza scrollarsi di dosso gli uomini di d’Arcangeli, sempre a due incollature. Un ritrovato Carrizo, 11, decide, da quel grande uomo di squadra che è, nel quarto finale, di porre fine alle ostilità, siglando il più 8 e tenendo a debita distanza i padroni di casa. Cassino, modificando le rotazioni, ottiene di certo un capillare contributo dalla panchina, nei playoff, probabilmente, alla luce dei meccanismi inerenti la serie delle partite, dovrà fare delle scelte meno opzionali e riflettere sulla gestione di Carrizo. Ha dimostrato di saper soffrire e di poter contare su un Liburdi recuperato, motivato ed anche fisico. Ha bisogno, adesso, di un successo importante per la definitiva consacrazione e quale migliore “ kermesse “ delle prossime due partite consecutive, in casa, contro Scauri ed udite..udite Eurobasket?

Con una gara attenta, dai ritmi bassi, volta a contenere l’aggressività dei padroni di casa, Palermo s’impone per 42 a 60, in casa di un impavido Venafro, migliorato nella fase difensiva ma anemico nelle realizzazioni. Siciliani, al terzo successo di fila ,ancora senza Cozzoli, ma con un’identità nuova, ormai acquisita e  convinti di poter lottare per qualcosa d’importante. Molisani, out ancora Tamburrini, consapevoli dell’ardua impresa chiamata salvezza, ma a dispetto di un organico risicato, pronti a vendere cara la pelle. Partono bene gli ospiti, con le bombe di Merletto e Di Emiddio, 12,  Venafro alza molto la sua difesa individuale nel tentativo di provocare le opportune ripartenze ed evitare situazioni offensive di 5c5 nella meta campo avversaria. Tuttavia è evidente la difficoltà a contenere i lunghi avversari Antonelli, 15 ed Urbani, che nel pitturato, danno sicurezza alla “ Tucci band “ .  Palermo gradualmente più disinvolta nella gestione della gara  e confortata anche dai contributi dei giovani, quali, ad esempio, Azzaro, 10, vola a più 22 nel terzo quarto. Venafro, con Minchella 11, in grande spolvero, e Guadagnola, 16, comunque positivo nella fase offensiva, non si abbatte, aspetta tempi migliori e magari avversari più alla portata, nel cammino, comunque aperto verso la salvezza.

Scauri consolida la sua sesta posizione, confermando la nota solidità tra le mura amiche, a danno di Viterbo, superata per 77 a 65. Ordinaria amministrazione per i tirrenici, sostenuti dal consueto gran tifo, fortissimi nella trazione anteriore, con “ the King “ Bagnoli, 26, un redivivo Salvadori, 17 e Boffelli, 16, funzionale nel suo spazio, agli obiettivi di buon piazzamento playoff che, la squadra di Sabatino, sta apprezzabilmente conseguendo. Gara che, Richotti e compagni, governano, con prestazioni al tiro non esaltanti ma sufficienti ad allontanare le possibili insidie, di un avversario privo di Marcante, infortunato e con l’arrivo di Fiorentino, 3,a sostituire Marsili in uscita, vicino canestro e coinvolto a piene mani nella lotta per non retrocedere.  Viterbesi con Peroni sugli scudi, 22, Mathluothj, 14 e Vignali, 10, da rivedere gli aiuti in post basso su uno scatenato Bagnoli.

A braccetto con Scauri, Scafati, che, ha la meglio su Maddaloni, per 84 a 73. Padroni di casa che, persi sul mercato Petrucci e Sansone, hanno fatto una precisa scelta di valorizzazione del giovane Monacelli, 16, inserito Dieye, 4, mantenendo comunque un anima “ perimetrale “, col trio Di Capua, 10, Carrichiello, 16 e Cucco, 15, sugli scudi, a fatturare il buon 70% della produzione offensiva salernitana. Maddaloni, Caceres, 22, Desiato,13, Rubbera,11, migliorata, in solidità verso la rotta dei  playout, ma con troppe pause difensive, dopo un primo quarto equilibrato, subisce alla distanza l’attacco locale, con un determinante passivo, di meno 18, rimediato nel terzo quarto. Rush finale dei casertani che, non ce la fanno a rientrare, malgrado un certo lavoro inizi a dare i propri frutti. Padroni di casa, favoriti per un piazzamento playoff ma guai a distrarsi. Occhio a quanto accade alle spalle…

Sicuramente il risultato, a metà classifica, che lascia il segno, è la vittoria della Luiss sul campo di Empoli, anche per il modo nel quale è stata ottenuta. Un più 19, 69 a 88, che mai ci saremmo aspettati, considerata la compattezza, tra la mura casalinghe, degli uomini di Bassi. Tuttavia, la Luiss, al quinto successo consecutivo, con 6 punti sulla zona playout ed a soli 2 punti da Empoli, dunque dall’ottava posizione utile, in un momento di condizione molto favorevole, pare abbia la forza necessaria per attaccare l’ottava posizione. E’ la squadra più migliorata, il gruppo forse meglio allenato, con l’allenatore adatto per quel contesto e con giocatori in repentina ascesa…Empoli è avvisata! Esponenziale la crescita del lungo Marcon, 21, che, nel terzo quarto, con una prepotente schiacciata in contropiede, sul più 13, ha dato il là perché un vantaggio importante si concretizzasse con un quarto finale da incorniciare, tutto degli uomini di Paccariè, capaci di aumentare dal secondo quarto, più 7, al terzo quarto, più 13, fino al più 19 finale. Privi dell’infortunato Faragalli, gli universitari hanno sfruttato al meglio la giornata di Chiatti, 17, di Rambaldi, 18 e dell’ altro lungagnone Beretta, 13, con i suoi lunghi tentacoli, in grado di sporcare un gran numero di tiri o di secondi tiri. Più in generale i romani, sono apparsi squadra, organizzatissimi e maturi nell’interpretare ogni fase della gara. Empoli nervosa, perde fisicamente i vari duelli 1c1 e scompare dalla partita nel momento cruciale. Da salvare le prestazioni di Mariotti, 17, del promettente Bei, 19 e di Samoggia che, da solo, cerca di tener testa al pacchetto lunghi avversari. Luiss col vento in poppa, chiamata all’esame di maturità in quel di Palestrina, al prossimo turno; Empoli ridimensionata e tallonata a sole due lunghezze oltre che dalla Luiss, come vedremo, anche da Catanzaro.

Appunto i calabresi di Cattani, reduci dalla cocente battuta d’arresto, in casa, con Scauri, espugnano Fondi, infliggendo un più 29, 62 a 91, ad una squadra, quella sud pontina, le cui sorti, a questo punto si presentano quanto meno preoccupanti… Ospiti che giocano sul velluto, dilagando progressivamente, dopo un primo quarto, nel quale i padroni di casa mostrano qualche sintomo di reazione dalle ultime incolori prestazioni. Invece dal secondo quarto, si consuma il monologo di Catanzaro, che tira col 69% dal campo, complice una difesa al limite della decenza degli uomini di Macaro, ormai al lumicino nello spirito e senza riferimenti in campo. Dicevamo calabresi sugli scudi con Carpanzano 10, Abassi, 24, di Dio, 11 e Sereni, 18. Per i fondani Romano, 12, Luzza 10, Myers, 14. Preoccupante l’involuzione di Lilliu, 8, e l’impatto indecifrabile sulla partita di Di Giacomo, 3. Più in generale, la squadra cara a Pino Romano, dovrà cambiare, per quello che rimane, i cosiddetti attributi, sperando non sia troppo tardi… Catanzaro tiene legittimamente in vita le speranze per l’ottavo posto dei playoff e si conferma avversario ostico quantunque di caratura tecnica non trascendentale. A presto!

 

                                                                                                             MIMMO BIELLO