Si fa incandescente, l’ultima parte della “ regular season “, del campionato di B che, nel girone C, a dispetto dell’unico verdetto, forse sancito, ovvero la prima posizione dell’Eurobasket, offre spunti di discussione, a vari livelli, in virtù dei risultati non lineari pervenuti dai vari campi, in questa 26.ma giornata di campionato, 11.ma di ritorno nonché 5° ultima. Nonostante la sconfitta di Cassino che, poi andremo a commentare, la capolista Eurobasket pare godere di credito necessario e di una situazione di relativa tranquillità interna, per conservare un meritato primo posto, l’Azzurro Napoli, pur continuando a dibattersi in 1000 difficoltà, da la sensazione di non mollare e comunque di rendere autogratificante un cammino notoriamente appesantito dalle vicende societarie; solidissima Palestrina, difende il terzo posto e nel contempo toglie sicurezza a Napoli, avanti di sole due lunghezze; Cassino e Palermo, a quattro lunghezze dal terzo posto, continuano a sperare, consapevoli di doversi affrontare in un altro decisivo scontro diretto, all’ultima giornata; Scauri si conferma ma non riesce a scrollarsi di dosso l’insidiosa compagnia di Scafati, in qualche modo ma non senza recriminazioni, vittoriosa in trasferta. Bagarre per l’ottavo posto, dove Empoli pare favorita ma con il fiato addosso, a due sole lunghezze di Luiss e Catanzaro che, intravedono la possibilità di ottenere qualcosa in più che una semplice salvezza anticipata. Nella lotta per scampare i playout, di stallo la situazione tra Viterbo e Stella Azzurra che, sembrano attraversare un momento negativo, così come nella bassissima classifica, calendario alla mano, Fondi pare sia la più accreditata a retrocedere direttamente, malgrado la matematica la tenga tuttora in gioco, a due punti dalle penultime. A pari merito, ma con gli scontri diretti a favore, Venafro, superando nettamente Maddaloni, al momento sembra guadagnarsi il terz’ultimo posto per una sfida playout, proprio contro i campani, ormai quasi certi del loro quart’ultimo posto. Molto complicata la situazione dell’Isernia, dopo ieri, penultima, destinata, a grandi linee, ad un testa a testa, fattore campo a sfavore, con Viterbo o la Stella Azzurra.
Ero convinto Cassino facesse una grande gara e non mi sarei sbalordito di una sua vittoria contro la capolista. E’ andata esattamente così! I sanbenedettini, aldilà del prestigioso successo, con una prestazione tutta intensità e sacrificio difensivo, riescono finalmente a vincere una gara segnando non molto ma subendo pochissimo, in quanto nel 69 a 62, ottenuto contro Eurobasket, vi è tutto il prevalere sul piano nervoso, in una gara ricca di tensione, risoltasi comunque nel finale, pur non facendosi, i padroni di casa, logorare, dall’averla condotta per buoni tre tempi. Parte male il Cassino, dando l’impressione di conservare le scorie della sfida precedente, malamente persa, ma com’era legittimamente comprensibile…. Eurobasket, out ancora Righetti, in panchina solo per onor di firma, fa 7 a 0 eppoi 8 a 16, grazie a Stanic,10, Fanti,10 e al peso nel pitturato di Dip,8. Cassino si scuote, tornando a giocare con 4 piccoli, con Carrizo, 5 pt., ma tanto creare gioco e spazii per gli altri, nel ruolo di n. “4 “ tattico, Vettese riesce a velocizzare le ripartenze e la transizione offensiva, per così aprire corridoi idonei ai tiri aperti, decisamente il basket migliore che questa squadra riesca a giocare…I romani son sempre dentro alla partita, optano in difesa per una zona a fronte pari e puniscono in attacco sui ribaltamenti grazie ad un Rizzitiello, 13, superlativo e bilanciatore ma soprattutto a Birindelli, 14, torrido al tiro e perfettamente in forma contrariamente alle indiscrezioni di corridoio, in riferimento al suo infortunio alla caviglia…Ma Cassino sul piano motivazionale triplica le sue energie, attacca la zona in velocità, dopo qualche problema di lettura, trovando tutti in grado di dare un contributo sensato all’impresa: nelle lunghe rotazioni degli esterni, non vi è solo la vena realizzativa di Grilli, 16 o di un ritrovato Castelluccia,11, altro valore aggiunto se opportunamente sfruttato, ma il cuore di Ausiello, 5, importantissimo in un oscuro lavoro di anticipo sia su Stanic che su Fanti, ma soprattutto puntuale e cattivo negli aiuti dal lato debole, oltre che freddissimo nel mettere due tiri dalla distanza, capitali per le sorti della sua squadra. Gli ospiti iniziano a patire la difesa fisica dei cassinati che, allungano nel terzo quarto e ad inizio del quarto quarto, 58 a 46, mettendo una seria ipoteca sulla vittoria finale. Dopo la prestazione “ monstre “ delle guardie, salgono in cattedra i lunghi, sia Ianes, 11, un po’ in ombra nei primi due quarti che Liburdi, 9, anch’egli, esperto e disposto a sacrificarsi. Una terrificante bomba di Carrizo, sembra far venir giù il palazzetto e mandare la partita ai titoli di coda, ma Rizzitiello, ancora lui…e Birindelli, micidiale nelle scelte di tiro, rimettono tutto in discussione, complice anche la titubanza in lunetta degli uomini di Vettese. Stanic, si mette in luce con i suoi 1c1, coast to coast, ma una schiacciata in contropiede di Liburdi, chiude ogni discorso. Cassinati all’altezza, maturi nella difficile gestione settimanale della sconfitta contro lo Scauri, ben diretti dalla panchina ma forse anche meglio dalla scrivania della società, …magari non tecnicamente impeccabili, vedi attacco alla zona pari, ma capaci finalmente di vincerla in difesa, praticando unicamente la uomo, giocando punto a punto e a punteggio basso. Romani, delusi dal metro arbitrale, ma non come in altre occasioni, capaci, di mettere la fisicità necessaria per svoltare il match. E’ sicuramente la squadra più forte del girone ma non un meccanismo perfetto, una fisicità pari alla loro può metterli a disagio.
Napoli, ancora itinerante, gioca in casa a S. Giorgio a Cremano, contro Empoli, ma questo è il minimo… Importante rimarcare quanto questa squadra, settimanalmente rigeneri gli stimoli idonei a fronteggiare situazioni pratiche difficili da sostenere ma soprattutto non di chiara decodificazione, essendosi dimesso, il discusso presidente Balbi, sollevato dal suo incarico, il prestigioso gm Pierfrancesco Betti, insediatosi l’amministratore unico Lambiase, a capo di una cordata non ancora trasparente. Coach Di Lorenzo ci mette la propria faccia, facendosi carico delle incombenze più comuni in una palestra per gli allenamenti e sul campo dove la domenica, in campo vanno 10 giocatori e lo staff…d’accordo, ma senza dimenticare che chi gioca, e chi gestisce dalla panca, son degli uomini, con il complesso carico delle tante variabili, insite nei fattori della prestazione. Ebbene, i partenopei, privi ancora di Iannone e Sfera, danno lustro alla loro performance, conducendo in sicurezza il match, affidandosi al quintetto meno recente, Berti, Parrillo, Villani, Giovanatto e Serino. Buonissimo il bilanciamento nelle conclusioni, fuori e dentro, Berti, 19, Sabbatino, 16, costretto a snaturarsi dal suo ruolo di play ed adattarsi a quello di guardia, essendo Iannone assente, Parrillo, 11, Giovanatto, 11. Empoli fatica un po’ ad entrare bene in partita, ma avvertito il pericolo, rientrati nello spogliatoio, sotto di 11 punti, 48 a 37 e resisi conto i toscani dell’eccessivo score subito dall’attacco di casa, cambiano la gara, decisamente con ritmi altissimi e d una difesa molto fisica, gestita abilmente da tutti i suoi effettivi, sempre al limite del regolamento. Terzo tempo notevole da parte degli ospiti, Mariotti, 13, Mascagni19, Bei, 9, Sesoldi, 10 e Berni,13, che ribaltano l’andamento della gara con un break di 12 a 0. Napoli sembra meno disinvolta, ma nel quarto finale trova le giocate, a turno, dei suoi uomini chiave, Berti, 19, Sabbatino, 16, Parrillo, 11, Giovanatto, 11 e vince per 86 a 80. Emblematico un post su facebook del suo allenatore che, in sintesi, recitava: “coloro che sperano nelle nostre disgrazie sappiano che continueremo a correre anche all’inferno “! La dice lunga sull’orgoglio di professionisti, forse intrigati dalla sfida “ Napoli “ ma sufficientemente esperti e consapevoli, dalle aspettative deluse, di quanto in ballo vi sia della propria onorabilità. Empoli, gran collettivo, ostica per tutti, ma guai a sentirsi sicura dei playoff.
Palestrina, mentalmente forte, da vita ad una prestazione ineccepibile, vincendo nettamente il derby, al cospetto di una Stella stanca, probabilmente svuotata da 4 gare in otto giorni, tra campionati giovanili ed un impegnativa serie B. Germano D’Arcangeli, oltre che un amico, tecnico di grande spessore, conosce a menadito il suo giocattolo, inizierà dunque a rendersi conto di quanto non si possa più di tanto scherzare col fuoco, a partire dalle partita, tra le mura amiche, contro Fondi ed Isernia, due squadre alla disperata ricerca di punti. Tuttavia questo nulla toglie alla squadra di Gian Luca Lulli, meritatamente terza in classifica, e capace d’infliggere, 55 ad 84, una dura lezione ai padroni di casa, apparsi dalle prime battute svuotati e non in grado di sopperire con la loro tradizionale difesa allungata, alla faticaccia in attacco, nel selezionare tiri ad alta percentuale di realizzazione. Si salvano solo Nikolijc, 10 e Radonijc, 15, il resto molto meno. Al contrario, i prenestini, preparata benissimo la partita, riescono subito a correre tantissimo in transizione, con i loro piccoli, ed a piazzare una serie di mini break che li portano a condurre progressivamente anche di più 26, nella terza frazione. Si esaltano tutto il reparto arretrato del Palestrina, grazie a Rischia, Rossi, 9, Pierangeli, 20, in forma strepitosa, Brenda, 9 ed il giovanissimo Stirpe, 16, chirurgico nelle sue penetrazioni…Tanto è forte oggi questa squadra, da poter utilizzare al minimo indispensabile, il veterano Gagliardo, 1, anch’egli bisognoso di tirare il fiato. I capitolini sembrano all’angolo, la “ Lulli band “ invece aumenta il ritmo, mettendo asfissiante pressione sulle guardie avversarie, in modo da suggellare una prestazione da incorniciare. Palestrina, attesa da un finale di campionato incandescente, con la difficile trasferta di Scauri e la partita in casa con Napoli, due scogli da superare per tenere a debita distanza Cassino che, vanta a favore, gli scontri diretti. Stella Azzurra da recuperare sotto il profilo psicofisico affinchè ritrovi la vena necessaria ad ottenere la salvezza anticipata.
Altra squadra matura, si sta rivelando, la Luiss di coach Paccariè, che si ritaglia un altro quarto d’ora di celebrità, superando Palermo, per 56 a 53. Una cerebrale partita a scacchi, tra due ottimi coaches Paccariè e Tucci, molto tattici, il primo di sistema, il secondo più avezzo a cambiare i ritmi alla partita. L’equilibrio regna sovrano, con gli isolani anemici dal perimetro, ma comunque in testa, di stretto margine, per buona parte del match, vantando vicino canestro un Antonelli eccellente, 15 ed Ondo Mengue, 10, di ottima sostanza. Universitari, in grado di giocare punto a punto, e di fare la differenza nel finale, sia dal perimetro con Chiatti, 17 e Rambaldi, 8 che nel pitturato, grazie a Marcon, 11. Decide la freddezza di Jack Chiatti, il migliore dei suoi che, si assume la responsabilità di risolvere, prendendosi tiri pesanti nelle fasi critiche! Luissini in grado ancora di far bene, senza alcuna timore reverenziale per nessuno e soprattutto senza alcuna pressione. Siciliani tuttora appaiati al Cassino, col quale avranno lo scontro esterno all’ultima giornata ma in grado di tirare su la testa, sin dalla prossima gara in casa, comunque non facile, contro la pericolante Isernia.
Conferma il suo straordinario momento lo Scauri e, le parole fiducia ed autostima, riecheggiano forte, quando una squadra con non più di sei uomini realmente disponibili, out il settimo, Lombardo, ottimo protagonista contro il Cassino, espugna in maniera convincente Fondi, per 78 a 96, aggiudicandosi il secondo derby in trasferta, in sette giorni. Tutto ciò assume una valenza ben precisa, se andiamo a valutare lo score delle realizzazioni, concentrate esclusivamente nelle mani di Richotti, 10, Bagnoli, 22, “ The King “, assoluto dominatore del pitturato e non, Salvadori, 16, Martino, 11, buona la sua uscita dalla panchina, Giammò, 14, in crescita esponenziale e direi un fenomenale Boffelli, 23, un acquisto assolutamente riuscito che, non sta facendo rimpiangere Svoboda, ancorchè impiegato quale sesto uomo…La domanda sarebbe, dov’è il resto della panchina? Dove sono i giovani scauresi? Considerata la grande tradizione di questa piazza, nello sfornare giocatori locali…Ma questa è un'altra storia. Scauri continua a sorprendere senza se e senza ma….anzi appare anche più cinica e conformata alla mentalità del suo allenatore…Dove potrà arrivare? Laddove le energie mentali e la leadership dei suoi due trascinatori, nell’ordine Bagnoli e Richotti, riusciranno a fare breccia in un gruppo straordinariamente a loro coeso….Fondi, con Pietrosanto, 4, al rientro, dimostra di poter reagire, per 30 minuti, rimanendo nella partita, salvo cedere di schianto, nell’ultimo quarto e lasciare a Bagnoli di mettere il sigillo sulla vittoria dei sud tirrenici, per 78 a 96. Tuttavia alcuni segnali di ripresa vi sono. Migliore la prestazioni del gruppo: Romano, 17, Myers, 15, Lilliu, 22, Luzza,10, Di Giacomo, 8, sono i punti cardinali dai quali ripartire, fermo restando che a questa squadra, ora serva l’impresa, a partire dalla prossima, a Roma, con la Stella Azzurra nonché la speranza che, le altre dirette concorrenti, rimangano là dove sono, in modo da far valere la differenza canestri, negli scontri diretti e salvare le penne momentaneamente per i playout.
Si aggrava invece, la situazione di Viterbo, progressivamente caduta in un pericoloso strato di prostrazione, ed ora a serio rischio playout. L’occasione di avvantaggiarsi sulla Stella Azzurra, gli uomini di Fanciullo, la sprecano grossolanamente al cospetto di un coriaceo Catanzaro, molto determinato a far propria la salvezza anticipata, dopo la sconfitta casalinga di domenica scorsa contro Napoli. Non parte male Viterbo, in testa per due quarti, grazie alle realizzazioni di Peroni, 23, Vignali, 10, Mathlouti, 10. Non riesce però ad avere i contributi di qualità di Marcante, 9 e di Giancarli, 7, che dovrebbero però essere, molto più responsabilizzati, da quando Marsili ha cambiato aria in quel di Forlì e l’ex Isernia, Fiorentino, non sembra in grado di non farlo rimpiangere. Pur conducendo i primi due quarti per 41 a 34, la formazione della Tuscia esce clamorosamente di scena nel terzo quarto, subendo il repentino cambio di ritmo e la prolifica concretezza perimetrale della squadra calabrese. Emblematico il terzo quarto, terminato 49 a 58, con un parziale di 8 a 24 per gli ospiti. Come nello Scauri, le realizzazioni del Catanzaro, nelle mani di sei uomini, ma tutti fondamentali e tar di loro uniti, Carpanzano, 17, Naso, 10, Abassi, 17, Di Dio, 11, Sereni, 11 e Rotondo, 10. Finale con una reazione parziale dei padroni di casa, ma uomini di Cattani sicuri e forse salvi, vittoriosi per 74 ad 81. Viterbo in difficoltà e destinata a soffrire, proibitivo il prossimo impegno in casa dell’Eurobasket, da recuperare la fiducia per tempi migliori.
Con una prestazione esemplare, Venafro sradica Maddaloni per 81 a 62, concludendo il suo inseguimento diretto ad affiancare l’Isernia, nei confronti della quale vanta un 2 a 0. Motivazioni a mille, per gli uomini di Mascio, super nelle palle recuperate, primi a rimbalzo e reattivi in ogni occasione dove “ la pattumiera è da ripulire “! L’alternanza del pressing individuale alla zone press seguita dalla zona pari, difensivamente parlando paralizza i ritmi di Desiato, 8, e compagni, da subito indietro nel punteggio, 35 a 19, dopo i primi due quarti e mai capaci d’incidere. Venafro allunga decisamente, dimostrando di aver ben preparato complessivamente questa gara e, forse di aver trovato, un equilibrio in proiezione playout, consapevoli di quanto questa sfida potrebbe ripetersi… Benissimo Guadagnola 25, autorizzato a giocarsi tanti palloni, ma complessivamente cresciuto lo score degli esterni, con il locale Minchella, 14 ed il ritrovato cassinate, Tamburrini, 20. Buona la regia di Ferrara, 8, giocatore intelligente che, sembra non perdere mai la bussola… Per Maddaloni, mai in partita, da salvare Caceres, 21, Rubbera, 11 e comunque, anche se confuso nel grigiore generale, il play Desiato, 8. Venafro, sulle ali dell’entusiasmo, pronta mentalmente a giocare un altro campionato….i playout! Maddaloni, out Rusciano, bisognosa di una pausa di recupero, mentalmente da ricaricare per il rush finale.
Infine Isernia - Scafati, 70 a 72. Due partite in una. Per due quarti, la giovane compagine di Cardinale, proprio non ha l’approccio delle partite all’ultimo sangue, non potremmo mai dire quanto sia rimasto della partita precedente persa a Maddaloni, contro una diretta concorrente alla salvezza, anche se c’è in fondo da crederlo, sta di fatto che Scafati, Di Capua, 15, ma negativo nell’atteggiamento, uno spettacolare Mlinar, 9, monumentale nei tapout a rimbalzo offensivo, a mio modo di vedere, mal sfruttato dalla sua squadra, Carrichiello, 15, ma inopportuno nelle scelte, Forte, 8 ed il giovane Monacelli, 10, forse meritevole di stare più in campo, sembra dominare la partita, andando a riposo con 19 punti di vantaggio, 28 a 47. Dal ritorno in campo in poi, assistiamo ad una partita diversa, con la squadra campana, molto supponente e superficiale nella gestione del pallone così come nelle scelte di tiro, e quella di casa che minuto dopo minuto, si avvicina entrando in una positiva trance agonistica. Sostenuta a gran voce dal pubblico presente, la squadra molisana si scuote positivamente, nel terzo quarto, guidata da Patani, 18, uscito successivamente per cinque falli dopo un discutibile antisportivo attribuitogli, ed Esposito, 11, positivo nelle realizzazioni dallo spot di ala alta, riuscendo a mangiare 7 punti agli ospiti. Nel quarto finale, si esalta l’ultimo acquisto Smorra, 12, che con due bombe da 3 punti avvicina l’Isernia a meno 2, anche Guagliardi, 10, fino all’ora in ombra al tiro, si procura buoni falli realizzando dalla lunetta, è tutto l’atteggiamento di squadra che appare completamente trasformato. Scafati tira a campare, meglio gestita da Cucco in regia rispetto ad un insofferente Di Capua…I “tentacoli “ di Mlinar, a rimbalzo, non arrivano più dappertutto ed anche avendo il pallone per chiudere la gara, sul 70 a 72, gli ospiti lo lasciano gestire alla persona sbagliata, Sergio, ieri completamente fuori gara. Rimbalzo dei molisani e Guagliardi che, in contropiede va per il pareggio in sotto misura. Al limite l’intervento in stoppata di Mlinar e comunque non censurabile, ma probabilmente irregolare, sul successivo rimbalzo e tentativo di tiro di Esposito, al suono della sirena, l’ulteriore intervento ostruttivo dell’incommensurabile Mlinar. Episodio da “ instant replay “! Isernia meritevole comunque dei supplementari malgrado nei playout diverso dovrà essere l’approccio…la situazione non è semplice. Scafati, squadra compatta ma non al punto di sentirsi presuntuosa, dal momento che eccetto Mlinar e Di Capua, ha tutti giocatori normali. Da seguire il suo prossimo impegno casalingo con un avvelenato ( per come sono andate le cose all’andata!) Cassino. A presto
MIMMO BIELLO