Mimmo BIELLO
15/02/2016
                                     

Va in archivio la sesta giornata di ritorno del campionato di serie B, girone C, senza particolari scossoni alla classifica, confermando il suo carattere interlocutorio in vista del turno infrasettimanale che vi sarà a breve. Le prime quattro della classifica si confermano, ciascuna però con le proprie caratterizzazioni del periodo. A centro classifica continua a farsi largo la Luiss di coach Paccariè che, intravede la possibilità della salvezza diretta, nella bassa classifica importante successo casalingo di Maddaloni su Palermo, in proiezione playout.

Battendo per 71 a 61 Empoli, Eurobasket consolida il suo primato, tuttavia i toscani, ormai per la stagione privi di Terrosi ( brutto infortunio ai crociati del ginocchio ed un in bocca al lupo per l’intervento!), inserito Scali, al suo posto, rendono dura la vita ai padroni di casa contendendo loro il successo fino a 3 minuti dal termine, quando un break di 12 a 0 per i capitolini, manda la partita ai titoli di coda, con un passivo di meno 10 per gli ospiti, apparso invero eccessivo. L’Eurobasket, presenta il suo nuovo acquisto Petrucci, da Scafati, giocatore di scuola Ostia sponda “ Stelle Marine “, ad allargare la pattuglia dei suoi esterni, oltre Rizzitiello già da tempo arrivato. L’inizio lascia ben sperare per la capolista che con un break di più 10, opera soprattutto di Dip, 14 e di Fanti 10, tiene a debita distanza Empoli che, pian piano si avvicina trovando conforto nel nuovo innesto Scali, 10, in Mascagni 21 e nel solito Bei, 10. Eurobasket gioca a folate, non trovando gli equilibri al suo interno, gli Empolesi difendono con la consueta fisicità e ripartono bene in contropiede, minuto dopo minuto iniziano a crederc,i passando addirittura in vantaggio, 59 a 60, a 4 e 25’’ dal termine. Negli ultimi 3 minuti soltanto un break terrificante di 12 a 0, propiziato dalle giocate di Stanic in transizione e nella conquista dei tiri liberi, consente ai padroni di casa di risolvere il match a proprio favore. Difficile, elettrizzante, sarà la sfida di giovedì sera sul campo del temuto Scauri. Empoli è la mina vagante di questo campionato, merita nei playoff un posto importante.

Napoli…..Con il peso sulle spalle di una situazione debitoria ormai al collasso, i campani, reduci da una settimana complessa, nella quale a più riprese è stata minacciata la smobilitazione del parco giocatori, si ritrovano con un solo allenamento, in campo, ad Isernia, contro una squadra, reduce dal successo di Fondi e dall’ entusiasmo ritrovato in chiave salvezza. Dalla tribuna si evince il momento particolare dei partenopei, la squadra di Di Lorenzo appare deconcentrata, come comprensibile, con la mente altrove, ai possibili scenari che, da un momento all’altro, potrebbero delinearsi e con una condizione psicofisica in via di compromissione. Tuttavia, con esperienza, mestiere e qualità indiscutibili, i partenopei si sanno gestire, optano perché Serino parta dalla panchina e amministrano le energie razionalmente, conquistando un vantaggio essenziale nel primo quarto di più 6. Sostenuti dalla sagacia di Sabbatino, 9, dalla sapienza di Berti ( super!), 8, dalla valenza tattica di Villani, 12, tengono il campo quanto basta per contenere i padroni di casa, molto intensi nel secondo quarto, con Guagliardi in spolvero, 13, Patani 10, il locale Triggiani,8, sostenuti dal ritmo e dall’intraprendenza di Sansone, play tascabile, arrivato da Scafati, la scorsa settimana. Isernia in crescita, si porta alla fine del secondo quarto sul 34 pari. Terzo quarto pirotecnico, con i molisani capaci di produrre un break di più 7 e portarsi sul 47 a 36 ma proprio in quel momento, in un timeout emblematico, Giampaolo Di Lorenzo scuote al meglio i suoi uomini che ritrovano le motivazioni per produrre un controbreak di 10 a zero. In questo momento salgono in cattedra Serino, 16, fino allora opaco e Villani, prima che venga a quest’ultimo fischiato un secondo tecnico, a decretarne l’uscita anticipata dal campo. Napoli ritrova il suo spirito e la sua unità e s’intravedono nelle fasi del gioco i mezzi notevoli che, questa squadra potrebbe esprimere, se messa nelle ideali condizioni di serenità. Nel quarto finale, si accende Iannone, fino ad allora impreciso nel tiro e l’opera di demolizione si completa col finale di 61 a 76 per i napoletani, comunque acclamati da una rappresentanza d’impagabili tifosi appassionati. Conversando amabilmente col mio amico Di Lorenzo, a fine partita, recepivo tutti i segnali di sofferenza della situazione in casa Napoli, tutte le promesse deluse dalla società, l’opera di risanamento e diricostruzione, condotta dal g.m. romano, professionista di livello, Pierfrancesco Betti, ora più che mai a rischio. Ma il campionato continua e, giovedì al PalaVeliero, per battere il Cassino, ora come ora, ci vorrà ben altro! L’Isernia? Molto tonica, con Sansone ha acquistato più rapidità d’inserimento negli spazi offensivi, il grande impeto giovanile talvolta deborda, la salvezza è tuttavia raggiungibile!

La terza in classifica Palestrina, non ha grosse difficoltà, per 98 a 57, ad avere la meglio sul Venafro, sceso in campo rimaneggiato ed in particolar modo privo del suo realizzatore principe, Guadagnola. Palestrina comanda col ritmo alto delle sue giocate in transizione e pur non coinvolgendo al cento per cento, il suo trio più esperto, Rossi, Rischia e Gagliardo, ottiene molto dal nuovo lungo, ex Ravenna, Cicognani, 17, e dai suoi locali che, tra le mura amiche, si esaltano. Infatti si iscrivono a referto, Molinari 11, Pecetta, 12, Pierangeli, 15 e Stirpe, 13. Due break decisivi di più 10, scavano le inevitabili differenze tra le due squadre, Venafro orgogliosamente fa tutto quello che è nelle sue umane possibilità, portando Ferrara,11 e Tamburrini, 18, in doppia cifra, ritrovando anche  il suo capitano Minchella, 8. Partita che scorre come da copione, Palestrina amministra le energie per l’infrasettimanale, a Palermo, consapevole di rischiare  la sua terza posizione, a favore del più che mai autorevole Cassino, ospiti che non si risparmiano ma con la partita casalinga, di mercoledì prossimo, contro la Luiss, nella testa. Un'altra partita della vita che, i molisani, dovranno sostenere. Una cosa è certa: ultime due preventivate battute d’arresto a parte, la squadra di Mascio, nei momenti determinanti alla sua causa, come di recente dimostrato, sa costruire il clima giusto ed i presupposti per lottare fino in fondo.

In parallelo a Palestrina, affermazione fotocopia del Cassino, per 98 a 62, ai danni del Fondi, fanalino di coda della classifica, a 6 punti, con Venafro. Sanbenedettini col vento in poppa, ormai assimilati ad un concetto di squadra importante, capaci di mettere a profitto le numerose individualità in loro possesso, dalla crescita esponenziali di giocatori che stanno trovando la loro massima escursione, vedi Lovatti, 16, Dri, 22. Squadra di 10 giocatori funzionali e non più solo estetici. In questa prospettiva appare in via di perfezionamento l’inserimento di Liburdi, 21,  di giorno in giorno in grado di accrescere sia la condizione che la consapevolezza dei suoi mezzi. Società attentissima ai particolari, il “ factotum “ Dott. Manzari, aggiunge un altro tassello al suo mosaico, firmando nelle ultime 48 ore, il play Renato Buono, già in campo, 6, valida alternativa complementare a Lovatti. La gara vive di un parziale equilibrio iniziale, salvo sciogliersi tra la metà del secondo e del terzo quarto, quando il potenziale del Cassino esce in tutta la sua dimensione, scavando il baratro a danno dei sud pontini. Questi ultimi, out oltre Pietrosanto, anche Cappiello e Myers, in panchina per onor di firma e risparmiati per lo scontro casalingo di mercoledì prossimo, contro Maddaloni, confermano le performances individuali di Lilliu, 20, Biordi, 16 e Luzza, 16, ma anche anche gli attuali limiti di mentalità. Hanno bisogno di ritrovare coesione di squadra, ormai non vi sono tante altre prove d’appello! Cassino ha la possibilità definitiva di consacrarsi come la vera alternativa ad Eurobasket: è nel suo momento migliore e giovedì al PalaVeliero di Napoli, affronterà una squadra, per quanto quadrata e tatticamente sempre acuta, realisticamente nel suo momento peggiore!

Sale di un altro gradino Scauri, che regola i conti, a proprio favore, negli scontri diretti, dopo di Empoli anche con Scafati, battuta al PalaBorrelli, in maniera convincente, per 87 a 72. Nel sempre torrido palazzetto minturnese, gli uomini di Sabatino partono con uno starting five senza Boffelli, sapientemente impegnato quale sesto uomo, scelta molto tanto strategica quanto utile. Scafati che, del suo nucleo originario, ha perso sia Petrucci ( Eurobasket ) che Sansone ( Isernia ), subisce la fase offensiva dei tirrenici, non riuscendo ad opporre opportune contromisure allo strapotere di Bagnoli, ispirato come mai, 34 punti. La squadra campana pur confermando la buona vena delle due guardie, Di Capua, 20 e Cucco, 10, viene tradita da Mlinar, 2, affidandosi vicino canestro all’onnipresente Sergio, che pivot però non è… Anche dal pitturato Scauri ottiene molteplici contributi attraverso una migliorata distribuzione dei palloni volta a produrre spesso tiri aperti e non forzati, considerata anche la sua rotazione limitata a 7 unità… Nel momento di maggiore difficoltà dei padroni di casa, nel terzo quarto, come anticipavamo, esce alla distanza, il neo arrivato Boffelli, 25 punti, molto a servizio della squadra, ma soprattutto motivato a far bene. E’ lui a confezionare il definitivo   strappo decisivo nel quarto finale. Scauri caricatissima, sogna giovedì prossimo l’impresa con Eurobasket, Scafati, leggermente appannata, ad un bivio, per difendere i playoff, attende Catanzaro in casa.

Squadra dai due volti quella di Cattani che, alla fine ha la meglio, per 71 a 66, della giovane Stella Azzurra di D’Arcangeli, sempre in testa, anche di 10 punti, arenatasi però ad un metro dal traguardo. Catanzaro, dicevamo, sotto nel punteggio, sovrastato dall’energia del team nerostellato, in evidenza Da Campo 13, Radonijc 11 e Vitale, 10, ma comunque in partita. Partita molto controllata dal pressing dei romani che ancora, nelle partite esterne, commettono qualche errore d’ingenuità nelle letture offensive. Catanzaro che ricorre alla zona e ritrova nel quarto finale la vena di Carpanzano 20, di Abassi 10, Sereni 18 e Di Dio, 15, facendo propria la partita con un autentico colpo di reni. Calabresi, noni, matematicamente in corsa per i playoff, capitolini in grado di raggiungere la salvezza anticipata da contendere ai loro dirimpettai della Luiss e ad una Viterbo in crisi di risultati.

Proprio Luiss - Viterbo diventa uno scontro capitale, con gli universitari, molto in crescita e qui la mano dell’allenatore si vede ( grande Paccariè ) ed il team della Tuscia, progressivamente sgretolatosi nelle sue iniziali certezze. Luiss convinta adesso dei suoi mezzi, attacca bene di sistema, sa giocare dentro/fuori, trovando dal perimetro tiri ad alta percentuale di realizzazione con Chiatti, 12 e Rambaldi, 12 e dai 3 metri dal canestro, un ottimo Ramenghi, 15. I romani operano break costanti fino al più 16, al 34.mo minuto. Viterbesi legati alle bombe di Peroni, 17, alla regolarità di Rovere, ma da un po’ privi di riferimenti offensivi nel gioco, accertato il calo sia di Giancarli che di Marcante. Finale in debito d’ossigeno per i padroni di casa, bravi però a conquistarsi i liberi decisivi dalla lunetta e sancire la loro vittoria, per 62 a 56. Sfide importanti in chiave salvezza anticipata, nell’infrasettimanale, con le due Stelle Azzurre, Roma e Viterbo, che si affrontano in casa dei primi e la Luiss impegnata a Venafro a consolidare il suo stato di grazia.

In ultimo Maddaloni che, tra le squadre destinate ai playout, pare aver raggiunto un suo equilibrio. La vittoria per 60 a 53, certifica una fiducia recuperata nei propri mezzi ancorchè ottenuta contro la quinta in classifica, il Palermo, squadra che non sarà più di primissima fascia, dopo le partenze di Rizzitiello  e Stella, ma sicuramente rispettabile e con valori tecnici di riguardo. Pur iscrivendo, in pratica, solo 5 elementi a referto, Listwon,10, Caceres, 12, Desiato, 13, Rubbera, 13 e Garofalo, 11, i casertani conducono sempre la partita, destando un impressione di maggiore compattezza. Al momento, in un possibile playout pare la squadra complessivamente messa meglio. Palermo dalle aspettative ormai ridotte, sul piano delle tensioni produce una performance troppo ordinaria per potersi imporre ad una Maddaloni molto volitiva. Accettabili i contributi di Requena, 13, Antonelli, 10, Di Emiddio, 9 e soprattutto Ondo Mengue,19. Ottimo il lavoro di riassemblamento di Tucci, ma l’obiettivo è difendere l’attuale quinto posto, di più non si può!!! Ariciao

 

                                                                                                          MIMMO BIELLO