Mimmo BIELLO
11/04/2016
                                     
Dalla 13.ma giornata di serie B, scaturiscono due verdetti legati alla bassa classifica e tante situazioni parallele, relative ad incroci di risultati ed ipotetiche coincidenze che, rimandano direttamente all’ ultima giornata, l’esatta griglia dei playoff e dei playout. Ricapitolando, Viterbo matematicamente salvo, grazie al successo casalingo nei confronti di Palermo, Maddaloni aritmeticamente ai playout, a seguito del precedente risultato, seppur come migliore classificata tra le ultime quattro, come virtualmente si paventava. Continua il parallelo testa a testa, per la seconda posizione, tra Palestrina e Cassino, con i primi chiamati a difendere 2 punti di vantaggio, ma costretti a vincere entrambe le partite, osservando l’inerzia del campionato. Scauri virtualmente quinta ma obbligata a vincere, almeno una partita, per garantirsi la posizione come sopra, per mantenere il vantaggio negli scontri diretti con Scafati che, insegue a due lunghezze. Tre squadre a 28 punti, Luiss, Empoli e Catanzaro, in lotta per il settimo e l’ottavo posto, con l’incertezza che regna sovrana, verificata l’alternanza dei risultati possibili. Nei playout, detto di Maddaloni, non ancora certa la terzultima posizione tra Venafro ed Isernia, con i venafrani aventi una sola partita a disposizione, una volta decretata l’uscita di scena di Napoli. Fondi quasi ultima, con due partite difficili, di cui la seconda, in casa con la capolista, non esattamente la squadra ideale disposta a cedere punti.

Con la 11.ma vittoria nelle ultime tredici partite, la Luiss testimonia, qualora ve ne fosse bisogno, il suo grande stato di salute, conseguendo un risultato storico per il club, sia nella forma che nella sostanza, con il chiaro riferimento alla qualità della pallacanestro espressa dalla squadra di Paccariè. Nel derby casalingo con la Stella Azzurra, onore anche ai giovani nerostellati di D’Arcangeli, ormai salvi, ma non disposti a regalare nulla e sconfitti, in un finale, sconsigliato ai deboli di cuore. Universitari, con il vento in poppa, dopo aver sconfitto Scauri in trasferta, molto determinati a comandare la gara mai superando i 6 punti di vantaggio, ospiti sempre in partita, con difese alte, in uno scontro tutto fisico, a tratti anche spettacolare. Padroni di casa, che creando un asse qualitativa tra Marcon, 21 e Ramenghi, 10, prendono nel mezzo l’asfissiante difesa degli stellini, tutta portata verso le linee laterali. Inerzia che pare spezzarsi decisamente nel terzo quarto, 41 a 33 Luiss, salvo un grande ritorno dei nerostellati, sospinti da Nikolijc,17, e Sikiras,14, capaci d’impattare, 64 a 64, a due minuti dal termine. Provvidenziale per i luissini, un bellissimo recupero di Faragalli, play essenziale ma chirurgico, tanto in attacco quanto in difesa, e la maggiore precisione dalla lunetta, a poter garantire il successo per 73 a 67. Luiss in grado di arrivare quantomeno ottava o forse meglio, attesa dal derby in casa dell’Eurobasket e dall’ultima tra le mura amiche con Scafati. Stella Azzurra, “ arbitro “ della sorte delle due squadre molisane, Isernia e Venafro, in successione.

Cassino, cala sul tavolo il suo ultimo asso, Simone Berti, free agent, rimasto libero dalla scomparsa di Napoli. Che sia un operazione eccezionale e forse dispendiosa, non vi è dubbio, ma si tratta di uno dei top player del girone, play universale, longilineo, che copre 3 ruoli se non 4, in grado di difendere su tutti, dalla grande leadership ed esperienza, un professore in campo, in grado di arricchire qualsiasi allenatore, capace di entrare in punta di piedi in uno spogliatoio e diventarne un riferimento, un vincente tutto tondo, senza per questo dimenticare il lavoro di concerto svolto dagli staff dirigenziale e tecnico. In definitiva è proprio l’atleta toscano, in un derby tutto personale, molto abile a procurarsi le conclusioni ed i falli per andare in lunetta ed aver ragione, di un indomito e sfortunato Empoli. Inevitabile, per i basso laziali, considerato l’ingresso di Berti  un momento di confusione ma soprattutto di nuovo adattamento alla situazione pregressa, con rotazioni da reiventare, schemi da adattare ed in definitiva squadra da ridisegnare nella nutrita pattuglia esterni. L’avversario è di quelli più scomodi, Empoli ha bisogno di punti per entrare a pieno diritto nei playoff, consapevole di un calendario non propriamente agevole. Difesa molto fisica dei toscani, compatti e convinti dei propri mezzi, torridi nelle conclusioni da tre punti, molto ben orchestrati da Mariotti, 12, play miglioratissimo, con un Sesoldi,13, in prestazione monstre, ed il duo dei lunghi, Bei, 14 e Samoggia, 20, tanto intimidatorio vicino canestro quanto pericoloso in fase di allontanamento dallo stesso. Cassino paga la fase di metabolismo nei cambiamenti, andando sotto nel punteggio ma risollevandosi nel terzo quarto, ad un passo dal crollo, meno 7, 52 a 59, con le prestazioni al tiro di ben sei uomini giunti in doppia cifra, Grilli,15, Castelluccia,13, terrificante nel procurarsi la mattonella per il suo tiro, Lovatti,11, positivo nei primi due quarti, probabilmente l’uomo che maggiormente dovrà misurare la sua coesistenza con Berti, quest’ultimo, 13, ma chiaramente il faro della squadra, Carrizo 10, un altro professore, ma molto utile nella fase difensiva ed a rimbalzo, tallone d’Achille della squadra di casa, dove Empoli sembra più volte avere l’ultima parola, Liburdi, 12, unico a giocare di forza vicino canestro, constatate le condizioni non ideali di Ianes. La partita rimane appassionante, punto a punto, con i toscani che non mollano un centimetro. Sono gli episodi a deciderla, Cassino rischia, qualche decisione arbitrale da ambedue le parti, richiederebbe l’instant replay, vedi fallo su Mariotti, possibile gioco da tre punti o fallo, canestro e aggiuntivo di Berti che decide una partita stoica, terminata 80 a 75. Cassino ha il merito di farla propria ma Empoli esce col pieno onore delle armi e più di un applauso…giù il cappello, questa squadra non può stare fuori dai playoff! Cassino, con una ricchezza d’organico da gestire, imprescindibile dai professori Berti e Carrizo, condannato a vincere con Catanzaro a destinazione e con Palermo tra le mura amiche, aspettando gli esiti di Palestrina, per coronare la ricorsa al secondo posto e forse diventare la squadra da battere. Empoli che, superando Maddaloni è consapevole di quanto non possa bastare anche perché l’ultima a Palestrina, è paradossalmente quanto di peggio possa loro capitare!

Maddaloni rende non semplicissima la vita ad una capolista mai appagata, che cerca di amalgamare l’esigenza di tirare il fiato e di proteggersi dagli infortuni, con il bisogno di tenere alta la tensione, considerato anche il prestigio del quale gode, in un campionato dove la credibilità è arrivata ai minimi storici. Con Righetti ancora out, si registra per loro l’infortunio alla coscia del lungo Dip e questo è un particolare da verificare, dal momento che tra regular season e playoff non vi sia una linea di confine, cosicchè laddove termina l’uno, la settimana successiva, inizia l’altro, dunque i recuperi, in questo momento della stagione, sono un delicato affare. Coach Monda schiera dal primo minuto, una zona pari che confonde solo per un attimo gli ospiti, che invece infilano un break di 6 a 20 indirizzando la gara su binari a loro più consoni. Difesa a parte, una costante consolidata nel bagaglio dell’Eurobasket, positivo lo sfruttamento di uomini squadra quali Rizzitiello, 17, da un po’ faro riconosciuto dai suoi, bene Birindelli,13, molto solido, e la coppia Stanic,12 e Fanti, 12, in grado di trarre il meglio dalle congiunture, vedi palle morte,rimbalzi e ripartenze, controllando la partita con un massimo vantaggio di 20 punti, a 7 e 30’ dalla fine. Maddaloni ritorna orgogliosamente, nel quarto conclusivo, sospinto da un Desiato, 18, in crescita, Rubbera12, ma in generale pagando la giornata no, di Caceres,6 e di conseguenza un modesto score realizzativo, considerato il punteggio di 59 a 71 per gli ospiti.

Viterbo, come previsto, con molta sofferenza, per 73 a 70, viene a capo della resistenza di Palermo, assicurandosi il successo, per buona parte, dalla fine del terzo quarto in poi. Per gli uomini di Fanciullo, una fase difensiva individuale, più rivolta al sacrificio, rispetto alle gare precedenti, con frutti finalmente concreti, considerati i 70 punti concessi ai siciliani, privi di Antonelli e comunque in debito a rimbalzo. Per i padroni di casa, si esprimono bene gli uomini importanti, Peroni,14., Mathlouthi,12, Giancarli,13, Vignali,13 e Marcante,13. Palermo, Requena, 10, Cozzoli,18, Di Emidio,10, Urbani, 11, si conferma squadra equilibrata, non particolarmente qualitativa, ma in grado di concedere poco in attacco agli avversari. A meno di sconvolgimenti paralleli, sembra assegnato il suo quarto posto, per il quale basta una vittoria su due, considerato il saldo positivo, negli scontri diretti, con lo Scauri. Flebile la speranza d’insidiare la terza piazza a Cassino o eventualmente a Palestrina, con quattro punti di svantaggio, considerando lo scontro diretto, nell’ultima giornata, proprio in quel di Cassino.

Venafro sfiora l’impresa con Scafati, agguantando gli ospiti nel finale, ma cedendo agli stessi per 73 a 78. Gara comandata da Scafati ma più volte riaperta dai padroni di casa, 38 a 44 al riposo, per due quarti bene in partita, salvo subire uno scrollone nel terzo quarto con passivi di meno 15 prima e meno 12 poi. Scafati, ritrova un ottimo Di Capua, 24 e sfrutta meglio Mlinar, 12, vicino canestro, capace di buoni miss matches e bravo nel mantenere il pallone vivo nei secondi tiri, da poter consentire più possessi di palla ai suoi, positivi nelle realizzazioni dell’ex Carrichiello,19, e del giovane romano Forte,12. Venafro, punito coach Mascio con un tecnico, nel terzo quarto, ritrova la verve necessaria, portandosi in parità, nel quarto conclusivo con ben 8 punti consecutivi, di Guadagnola, 14, ex di turno, fino allora in ombra. Non riesce però nel suo intento di mettere il naso avanti, salvo essere punita con un gioco da 3 punti di Forte che manda la gara ai titoli di coda. Indomiti comunque i molisani, guidati da Tamburrini,19, con conferme da parte di Fossati,10, nel suo alternarsi in ala piccola ed ala grande, non male Minchella,11 e Ferrara,11, in un progetto di squadra, limitato nelle rotazioni ma allo stesso tempo più quadrato, rimarcando la capacità di misurarsi ad armi pari con la sesta forza del campionato. Per gli uomini di Mascio, un turno forzato di riposo, causa Napoli, e l’ultima in casa con la Stella Azzurra che, potrebbe suggellare la conquista del fattore campo nella serie playout. Scafati a quota 32, tallona Scauri a due punti, con una partita in casa non difficile con Viterbo salvo e l’ultima alla Luiss, aperta guardando alla forza delle due formazioni ma realisticamente, al momento, con i romani, favoriti.

Palestrina, presenta il neo acquisto, Sabbatino, anch’egli proveniente dal naufragio Napoli, del quale era capitano nonché prezioso sesto uomo. Catanzaro è in piena corsa per i playoff e approccia bene la gara, vendendo cara la pelle, per ben tre quarti. Anzi sono gli ospiti a passare nel terzo quarto per 49 a 50, salvo subire il passaggio a zona dei prenestini che, indirizzano la partita migliorando in attacco le prestazioni realizzative, non solo di un encomiabile Pierangeli,30, ma del duo Rischia, 17 e Rossi, 12, rimasti leggermente al di sotto. Catanzaro, supportato dalla vena di Sereni,16, Infelise,12 e Di Dio,8, rimane bene in partita fino alla fine del terzo quarto, 61 a 57. Purtroppo trova tardivamente Carpanzano,10, ovvero nel momento in cui Palestrina scappa con quarto finale da urlo, con un inverosimile parziale 25 a 2!!! Intensità mostruosa degli uomini di Gian Luca Lulli che, chiudono la contesa, per 86 a 59, cogliendo la quattordicesima vittoria su ben 14 gare casalinghe. Partita completamente sradicata, PalaIaia nel tripudio più assoluto! Padroni di casa, chiamati a Scauri, in un altro bollente fattore campo, alla partita della vita per conservare il secondo posto ma non sottovalutando, in un altra possibile partita della vita, all’ultima giornata, quell’Empoli, affamato di punti, visto a Cassino…rammentando che la regola del fattore campo perfetto, sia concepita, per farlo prima o poi saltare! Calabresi, ancora vivi ma con dei vuoti improvvisi, in lotta per un posto, forse l’ottavo, considerato il difficile impegno casalingo con Cassino, ed il possibile rush finale, ad  Isernia, nell’ultima giornata, ma mai sottovalutando la disperazione dei molisani.

Isernia che, ha la sua grande occasione con uno Scauri incerottato, out Lombardo e Richotti infortunati, quest’ultimo seduto in panchina, solo per dar manforte ai suoi compagni. Scauri, reduce dalla sconfitta interna contro la Luiss, è tra l’incudine ed il martello ossia stanca e bisognosa di recuperare, avendo dall’inizio tirato il carretto con sette uomini, ma nel contempo consapevole di dover difendere la quinta posizione dall’attacco di Scafati e provare ad insidiare il Palermo, in vantaggio negli scontri diretti. Isernia, cerca punti nel suo percorso parallelo al Venafro, destinazione playout e soprattutto per la conquista del fattore campo. Scauri affidando a Giammò, gioco forza la regia, inserendo Boffelli,35, monumentale, normalmente sesto uomo, in quintetto, sembra poter comandare la gara, attaccando bene la zona pari dei padroni di casa e prendendo vantaggi 15, 13 e 10 punti, ma la giovane Isernia reagisce agonisticamente, buttandosi a rimbalzo offensivo e tenendo vivi parecchi palloni; Scauri pare insicura nella fase difensiva individuale e subisce il ritorno degli Isernini che, “ brekkano “ 10 a zero, grazie alla performances realizzativa da fuori, di Sansone,21, di Patani,10 e di Guagliardi,17 , passando addirittura in vantaggio e comunque chiudendo a meno 1, 47 a 48. Ritorno in campo, con i sud pontini che alternano, nell’ordine, zona 1-3-1, zona 3-2 e zona pari, Sale in cattedra Bagnoli, 28 e Salvadori,22, Giammò,18, che oltre alla buona regia ritrova la sua vena realizzativa; Scauri fugge e si distende, Isernia, contrariata da più di una decisione della coppia arbitrale toscana, invero distratta, si disunisce, subendo un tecnico alla panchina e l’espulsione del suo team manager. Inizia a diventare difficile mantenere il giusto self control, per i giovani isernini, il pubblico inveisce, l’atmosfera si surriscalda, freddissimi ed implacabili gli ospiti, con un Boffelli versione monstre, e con una tranquillità ritrovata, padroni di casa in preda ad una crisi di nervi, molto risentiti, come da tempo, verso le coppie arbitrali, alternatesi al PalaFraraccio ma allo stesso tempo, incapaci di gestirsi e soprattutto non attenti alla fase mentale,  preparatoria dei playout, da affrontare con spirito ben più sereno, rivolto al proprio contesto e agli avversari, senza considerare apriori, quale punto di rifondazione di un percorso, l’operato arbitrale, tuttavia discutibile. Scauri chiamato a vincere in casa con Palestrina, in un ottica quinta posizione, guardando al Palermo, squadra più abbordabile rispetto ad altre blasonate formazioni. A presto

        

 

                                                                                                       MIMMO BIELLO